Anche se non siete dei fan di
“Frankenstein jr” e non sentite nitrire i cavalli ogni volta che
qualcuno nomina Frau Blucher (cosa peraltro che accade molto spesso),
sono sicura che anche voi vi sarete chiesti almeno una volta nella
vita: ma come sarà davvero la Transilvania? E se ancora non ve
l'eravate chiesti, beh questo è il momento per farlo.
Io me la immaginavo come un posto pieno
di boschi e montagne. Siccome sono una persona molto matura e con un
buon senso della realtà, non mi immaginavo certo una terra popolata
da mostri e vampiri, bensì paesini illuminati dal chiaror delle
candele e un castello abbarbicato in cima a una roccia (sì, sì, mi
immaginavo il castello di Dracula esattamente come nel film di
Francis Ford Coppola), abitato da persone vestite con abiti
pazzeschi, ecc ecc. Ok, il mio senso della realtà ogni tanto se ne
rimane steso sul divano a vedere cosa riesce a fare la mia
immaginazione...
Per scoprire la verità su questa
regione del nord ovest romeno (e per vedere il castello di Dracula!)
sono partita: destinazione Bucarest. Considerato il poco tempo per
organizzarmi e i pochi giorni a disposizione, ho messo da parte i
pregiudizi su tour organizzati e frenato la voglia di organizzare
tutto “fai da me”, e mi sono affidata a un'agenzia specializzata.
Se già mi state visualizzando su un pullman gran turismo, in mezzo
ad arzilli pensionati ferratissimi su qualsiasi aspetto
storico-culturale del nostro viaggio, vi state sbagliando di grosso.
Google, infatti, mi ha fatto un enorme regalo facendomi trovare il
sito ciaoromania.com: un tour operator romeno che propone viaggi
organizzati offrendo anche la possibilità di avere una
guida-autista. A conti fatti non ho speso molto di più rispetto a
quanto avrei speso se mi fossi mossa in maniera autonoma. Inoltre, la
nostra guida Cristi (ciaobucarest.it) si è rivelato un compagno di
viaggio impagabile, fonte preziosa di aneddoti storici, di
spiegazioni su arte e architettura locale e di “gossip” reali (eh
sì, perchè la Romania non solo è stata per lungo tempo una
monarchia, e questo probabilmente già lo sapevate, ma è anche illuogo dove torna spesso il principe Carlo di Inghilterra).
Ovviamente non potevo prendere il
pacchetto proposto senza dire la mia. Nel programma, infatti, non era
incluso un luogo che desideravo vedere dopo aver sentito i racconti
di alcuni amici romeni (e aver visto una puntata di TopGear
interamente dedicata a questo posto...tanto per non dimenticare le
fonti altamente culturali): la Transfagarasan. Anche se il primo
pensiero di Cristi è stato “ma questa chi me l'ha mandata?!”,
non l'ha dato a vedere e ha fatto il possibile per accontentarci.
Abbiamo dovuto rinunciare ad alcune visite previste, ma sono
assolutamente soddisfatta della mia scelta (anche perché non so cosa
mi sono persa, quindi non posso fare il confronto).
Non mi voglio dilungare sulle
spettacolari chiese e le belle città che abbiamo visitato. Per avere
un'idea di quello che si può vedere potete leggere gli altri post
che ho pubblicato. Qui mi preme parlare di quello che non si trova
solitamente nelle guide, o che per lo meno non viene approfondito
come io vorrei che fosse: vitto e alloggio.
Cominciamo con gli hotel. Noi abbiamo
scelto di alloggiare in alberghi tre stelle e devo dire che ogni
volta che entravo in camera rimanevo a bocca aperta. Mi aspettavo
camere accoglienti e pulite, certo, ma i posti dove abbiamo dormito
offrivano qualcosa in più. Avevano personalità, cosa che mi capita
raramente, a meno che non riesca a trovare qualche offerta pazzesca
che mi consenta di alloggiare in alberghi a venti stelle.
Hotel Imparatul Romanilor a Sibiu
Casa Cositorarului a Sighisoara
Se avete intolleranze, siete vegani o
volete seguire un'alimentazione particolare, beh la vedo dura. Non
tanto perché non ci sia scelta (probabilmente c'è, non ho
approfondito l'argomento), ma perché le proposte delle cene
tradizionali sono talmente gustose e particolari che a forza di “non
dovrei mangiarlo, sarei piena, ma se non lo assaggio qui quando lo
mangio”, ci si ritrova a mettere in stand by ogni buon proposito.