1. Lasciare la macchina al parcheggio e prendere il sentiero lungo la spiaggia: fatto.
2. Raggiungere la scogliera e prendere le scale che portano alla strada di sopra: fatto.
3. Proseguire passando il capanno dei pescatori e il giardino commemorativo, proseguire per tre quarti di miglio e prendere il sentiero sulla sinistra tra l'ultimo bungalow e l'isolato di vecchie case: con qualche difficoltà sentiero trovato, preso e percorso nonostante le ortiche pronte a riattivarci la circolazione.
4. Attraversare il campo e salire sulla collina: dunque, il campo si può anche attraversare, ma come uscirne senza finire a casa di qualcuno o scavalcare cancelli chiusi con lucchetti?
Le indicazioni non dicevano altro e la mappa...beh, parliamone.
L'alternativa erano le ortiche e così abbiamo optato per la proprietà privata, pronti a mostrare la nostra guida e a chiedere aiuto.
In giro non c'era anima viva. La camminata è proseguita con l'unico obiettivo di tornare alla macchina, chiedendo indicazioni a tutti quelli che incontravamo.
Morale? In qualche modo siamo tornati al punto di partenza, che per fortuna era parcheggiata in un bellissimo paesino sul mare, Mousehole. Ma inizio a convincermi che se non sono nata in un posto dove si può passeggiare liberamente per le campagne altrui un motivo ci sarà!
Nessun commento:
Posta un commento